
IL RITUALE BERBERO FA RINASCERE LA PELLE
Sapone nero e oli profumati sono il fondamento del percorso di origine marocchina creato per la preparazione alle nozze delle donne: nutrire la pelle e rigenerare la mente. Il giorno prima delle nozze le donne in Marocco si recano nell’hammam per le cure di bellezza. Qui le aspetta un percorso di purificazione in cui sono coinvolti tutti i sensi, come sempre accade nell’olistica orientale, grazie all’utilizzo sapiente di ingredienti naturali, specialmente l’olio di Argan che le popolazioni berbere utilizzano da secoli per massaggiare la pelle. Protezione contro vento, sabbia e sole, aumentando tonicità ed elasticità, lucentezza ed idratazione ne fanno uno degli ingredienti maggiormente presente nella cosmetica. Ma, oltre all’olio, la componente maggiormente utile è il vapore.
Il rituale, infatti, inizia con un classico bagno turco, per preparare la pelle nel modo migliore per le fasi successive di esfolizione e nutrimento. Il calore umido apre i pori, li dilata, favorendo l’espulsione di tossine e impurità. Il calore rallenta di per sé il respiro, rilassando istantaneamente sia la psiche che il corpo. Sulla pelle ancora umida viene spalmato quindi del sapone nero di Aleppo, in pasta, che spalmato con la “kessa” (un guanto ruvido) si trasforma in schiuma.
Questa schiuma di Aleppo deterge i pori aperti, asportando le impurità, lasciandola pronta per essere nutrita con l’ingrediente millenario e speciale del rituale: il ghassoul. Questa è un’argilla estratta dalle montagne del Marocco, unita a boccioli di rosa, fiori di lavanda, acqua di rose o di fiori d’arancio e olio d’argan. Questo impasto viene disteso uniformemente sul corpo, anche sui capelli, lasciandolo in posa a lungo, in modo che il suo aroma pervada ed avvolga i sensi conferendo un ulteriore relax.
Una volta terminato l’impacco il rituale prosegue con un risciacquo, che avviene tipicamente in una tinozza di legno, ma negli hammam moderni possono essere utilizzate anche vasche, a cui può seguire anche un idromassaggio.
Solo a questo punto il corpo è pronto al massaggio vero e proprio che viene affrontato a due o, meglio, a quattro mani attraverso un tocco dolce, lento, delicato, ma ritmato, partendo dai piedi e lentamente risalendo verso l’alto. Le mani dei massaggiatori scorrono carezzevoli e ferme sulla pelle grazie al sapiente utilizzo dell’olio di Argan opportunamente riscaldato e profumato con essenze ed aromi naturali. Per superare eventuali rigidità l’operatore si aiuta anche con impacchi e garze calde. Alla fine, a volte, viene applicato anche del Burro di Karitè sul viso che viene eliminata con un apposito guanto di seta.
Al termine del rituale, che dura circa due ore, si raggiunge un assoluto livello di rilassamento sia nel corpo che nella mente: ogni tensione viene sciolta grazie ai gesti ed alle manipolazioni dei massaggiatori, mentre la pelle raggiunge un grado di morbidezza e purezza unico.
Anche l’atmosfera del rituale è magica. Candele illuminano con luce calda la stanza dove avviene tutta la preparazione ed il massaggio vero e proprio, mentre il lettino dove poggia il corpo è cosparso di petali di rosa a deliziare l’olfatto. L’udito viene ipnotizzato dal suono di musiche arabe, soprattutto suonate sul liuto, in modo che, alla fine, tutti i sensi sono coinvolti.
GLI INGREDIENTI BERBERI
Il rituale trae origine dal popolo “berbero”, ovvero quello autoctono delle regioni africane del nord: Libia, Marocco, Tunisia, Algeria ed ha origini antiche. I suoi ingredienti sono speciali e tutti legati al territorio africano:
- Il Sapone Nero, ricavato dalle olive, sia in pasta che in crema è ricco di vitamina E e, con il suo ph basico favorisce il distacco delle cellule morte.
- L’Olio di Argan è ricco di acidi grassi essenziali Omega 6, altamente nutrienti ed antiossidanti.
- Il Rhassoul, argilla saponosa ricca di minerali, deterge e purifica, assorbendo come una spugna le impurità della pelle, lasciandola luminosa ed idratata.